
Legato alla tradizione gastronomica della Regione del Veneto in cui ha origine e in cui viene tutt’ora coltivato, il Vialone Nano può fregiarsi della denominazione IGP “Vialone Nano Veronese”.
Per ottenere questa denominazione deve essere irrigato con acqua di risorgiva, per cui l’area dove si trovano le coltivazioni è quella dell’alto bacino idrografico del fiume Tartaro.
Il Vialone Nano si presenta a granelli tozzi ed è un ottimo riso: assorbe bene i condimenti e ha una valida resa in cottura, per cui è adatto più per la preparazione di risotti che per quella di minestre.
Non a caso il Vialone Nano è il protagonista del famoso “risotto all’isolana”, ricetta pensata dal Cav. Pietro Secchiati, approvata e sottoscritta dal Sindaco di Isola della Scala (comune in provincia di Verona) attraverso un Consiglio comunale nel 1985.
La ricetta prevede come ingredienti vitello magro e lombata di maiale a dadini, burro, formaggio Grana Padano e aromi quali pepe, cannella e rosmarino.
Assieme a questo famoso risotto ricordiamone anche un’altro, di origine mantovana: il “risotto alla pilota”, a dimostrazione della vocazione di questa varietà.
Varietà che la Legge italiana ha sempre tutelato, così da non poter essere sostituita nella commercializzazione del riso bianco con nessun’altra similare.